Il tempo nella coppia

Il tempo nella coppia

Esistono diversi motivi per parlare di tempo e coppia.
Il primo motivo è che è il tempo a rendere le relazioni importanti, per quanto si possa credere nel colpo di fulmine, questo non ci garantisce nulla se non l’attrazione iniziale, successivamente il rapporto di coppia va costruito, dedicando ad esso tempo ed energie. Va costruita la fiducia, vanno costruite le abitudini, la capacità di condividere con l’altro e per farlo è indispensabile competenza nell’affermare il proprio punto di vista riuscendo ad accogliere quello dell’altro.
Un altro motivo per parlare del tempo nella coppia è che i partner possono avere modi diversi di gestirlo e per questo scontrarsi.
La percezione della realtà  non è mai univoca ma influenzata da emozioni, sentimenti e schemi mentali che le persone tendono a confermare. La conseguenza è che ognuno di noi percepisce anche il tempo in maniera soggettiva.

Per quanto riguarda la percezione del tempo possiamo individuare 3 orientamenti:

  1. orientamento al passato, tipico delle persone nostalgiche;
  2. orientamento al presente, tipico di chi tende ad avere un atteggiamento edonistico;
  3. orientamento al futuro, tipico di chi vive con la mente impegnata nella realizzazione di progetti a lungo termine.

L’avere diversi tipi di orientamento rispetto al tempo, può portare quindi ad avere attitudini e priorità diverse. Se ogni partner propone come corretto in assoluto il proprio orientamento, si verificheranno continui scontri. Ci sarà ad esempio chi vorrà mettere da parte i soldi per comprare casa e chi invece preferirà farsi un bel viaggio perché si vive una volta sola. Oppure si può rimane ancorati al passato, alla famiglia di origine senza riuscire ad investire realmente nel partner e nella coppia.

Ogni coppia inoltre nel tempo costruisce la propria storia, e i propri ricordi. Pur vivendo insieme molte esperienze, succede spessissimo che ognuno le ricordi in modo del tutto personale. Esiste il fenomeno dei falsi ricordi a causa del quale uno stesso evento può essere ricordato in maniera completamente diversa e ciò può portare le coppie a conflittualità di vario genere.
Anche qui è importante tenere presente che nessuno ha la verità in tasca e che nessuno di noi funziona come una videocamera che memorizza dati in maniera oggettiva. Ricercare la ragione o la verità porta lontano da se stessi e dalla coppia.

Parlare del tempo è un pretesto per sottolineare come rimanere ancorati al proprio punto di vista sia la causa principale dei problemi di comunicazione di ogni rapporto e in  particolare dei rapporti di coppia, dove non si può semplicemente ridurre ogni discussione a “ok io ho la mia opinione e tu la tua”. È importante uscire dalla necessità, non di essere uguali, ma di volere strumentalizzare l’altro per confermare se stessi. Accogliere l’altro non vuol dire appiattirlo su di noi ma coglierlo per quello che è e non in funzione del nostro bisogno di avere ragione.
In terapia, come nella vita, si rende necessario saper tenere conto di entrambi i punti di vista come validi e verosimili ma non assolutizzabili, allo scopo di scrivere con il tempo ognuno la propria storia, ma comunque condivisa con l’altro, nel rispetto della soggettività di ognuno.


Dr.ssa Francesca Pannone
Psicologa e Psicoterapeuta a Latina


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